L’uomo dopo essersi assicurata la sopravvivenza, cerca la felicità, l’inafferrabile chimera che si lascia intravvedere solo per brevi istanti dietro le passioni spinte dagli istinti e dai desideri.
Gli istinti sono doni della natura a tutte le sue creature per spingerle a realizzare gli scopi esistenziali della sopravvivenza e della continuazione della specie. Hanno breve durata, inebriano e lasciano piacere, ma a volte anche delusione o ossessione.
La natura dota ogni persona anche delle emozioni che arricchiscono gli istinti e so-no prodotte dai sentimenti che nascono nell’inconscio e sono frutto della cultura e delle esperienze che ognuno vive, ne evidenziano i limiti, durano nel tempo e possono essere governate dalla ragione.
L’amore si può prestare a più letture ed essere inteso sia come passione, sia come ossessione e sia come sentimento. Si esprime quando trova un’atmosfera adatta, una persona, un’idea, un animale o un’attività che inconsciamente lo attirano. Se l’ossessione diventa un tormento, non lascia pace per un’insaziabile fame di possesso di persone, denaro, potere, conquiste o gloria.
Con le persone, il principale equivoco deriva dallo scambiarlo solo con l’attrazione fisica, che altro non è, che l’istinto della continuazione della specie espresso dal desiderio di possedere in modo esclusivo la persona amata.
Il vero amore, si ha quando, per un’attrazione istintiva, la persona amata è trasformata in una bellezza da contemplare in un’atmosfera di tenerezza e diventa più importante di se stessi, si fa qualunque cosa per il suo bene e per goderne la compagnia, sino a essere disposti a morire per essa:
Amore ... non è altro che unimento spirituale de l’anima e de la cosa amata (Dante)
Nella sua massima estensione mira a un’unione spirituale degli amanti che a entrambi valorizza i talenti e aumenta le capacità di: contemplazione, elevazione morale e conoscenza. Se invece risponde all’eterno bisogno d’avventura, dimentica il bene dell’amato e come dice Sigmund Freud:
La ragione è un lumicino, ma maledetto chi la spegne. Se si lascia estinguere la sua pur debole fiamma, restiamo tutti al buio, avvolti nelle tenebre dell'ignoranza, dell'arbitrio e della violenza.
In questo caso non si raggiunge mai l’estasi ma un appagamento dei sensi dovuto al gusto dell’aver posseduto che lascia solo stordimento.
Nella realtà l’uomo raggiunge l’estasi della felicità solo nei brevi momenti di lucidità in cui supera l’egoismo e la superbia. I suoi limiti lo rendono incapace di provarla con continuità, soprattutto se non fa parte di un progetto di vita che lo vede costantemente impegnato.
I progetti d’amore non si possono realizzare da soli, occorre qualcuno con cui condividerli. |