Ugo Foscolo, per il suo oscillare fra il materialismo e l'idealismo, fra la constatazione del finito e l'aspirazione all'assoluto, fra lo "spirto guerrier" ed il desiderio di pace, fra l'individualismo e "l'amore della società", fra l'aspirazione al sublime ed il prendere atto di una realtà meschina, è l'emblema dell'intera umanità, tormentata da spinte contrastati. Ma anche, grazie al superamento del suo nichilismo di fondo, attraverso la creazione, non facile, di una fede in valori assoluti, con cui è riuscito a dare un senso alla vita, Foscolo può diventare, in un periodo di insicurezza collettiva, come il nostro, un modello da seguire per un'umanità che ha bisogno di nuovi elementi di orientamento e soprattutto di ricominciare a credere nel futuro. La grandezza di questo poeta va ricercata infatti nella capacità di vivere la sofferenza esistenziale con orgogliosa e titanica consapevolezza, non rinunciando mai alla ricerca ed alla difesa di valori positivi e di nobili azioni. Al nulla eterno ha opposto il sentimento dell'uomo e la poesia eternizzante e rigenatrice di nuove idealità ed è riuscito a spingersi oltre il "velo che ravvolge il creato" e a percepire ed a sentire l'eternità: la sua vita e la sua opera diventano così la testimonianza del trionfo dello spirito sulla materia e della vita sulla morte.