Qualsiasi periodo storico trattato dovrebbe cominciare da ciò che lo ha preceduto, qui invece iniziamo da una data storica: il 1968, anno in cui in tutto il mondo la rivoluzione cinese, il suo modello, il suo estremismo, gli slogan e l’indottrinamento proletario era al suo apice.
Molti di noi giovani ventenni, permeati da un senso di ribellione, dalle lotte per la conquista
di spazi più ampi di libertà e dal desiderio di partecipare alla trasformazione sociale si sono
entusiasmati e hanno simpatizzato per Mao e la sua rivoluzione.
Ci siamo fidati dei proclami e degli slogan contro il capitalismo, l’imperialismo americano, la repressione sovietica nei paesi comunisti
satelliti, abbiamo sottoscritto gli appelli all’eguaglianza e alla lotta dei paesi colonizzati per
l’indipendenza con quell’innocenza giovanile colma di esuberanza.
Il 1968 è dunque un anno di svolta che lascia
indietro parte della storia per scriverne un’altra in cui l’occidente, cosiddetto democratico, non riesce a recepire e attuare le aspettative della
gioventù nata nel dopoguerra.
Il 1968 è un anno che trasforma la società dei giovani di tutto il mondo da osservatori passivi a partecipanti attivi. La Cina è nello stesso momento in sintonia con queste proteste.
La sua propaganda si espande nel mondo e viene considerata come opportuna per rinnovare e scuotere i governi conservatori.
Partendo da questa premessa il lettore è invitato a leggere non solo il racconto che lo accompagna ma i testi originali qui rifotografati dalla rivista propagandistica cinese: LA CINA,
distribuita da Guozi Sudian, il centro di pubblicazioni cinesi..
Tutti gli articoli sono scritti da editorialisti cinesi in lingua italiana (ottimamente tradotta) e
destinati ai simpatizzanti stranieri nel mondo.
Oggi, specie gli articoli esageratamente ideolocizzati, appaiono prolissi, ripetitivi, scontati, ma anche minacciosi e violenti, che diventano
paradossali letti nel XXI secolo.
Chi, con la mentalità di oggi, leggerà questi testi scoprirà un periodo tanto inquieto quanto
affascinante.
|