Volume delizioso,divertente,filosofico,in alcuni momenti esilarante.Le apparizioni di un gatto morto che avvengono da tempo nella casa di Pier unitamente ad altri eventi misteriosi ed inspiegabili,coinvolgono via via anche i suoi amici in una costante e progressiva azione demolitrice delle loro certezze poste in una "rassicurante e plausibile razionalità " che nega ogni forma di mistero e di trascendenza del reale, sino a farli ritrovare smarriti dinanzi a vicende surreali destinate ad annullare i loro "ultimi residui di razionalità". È un viaggio nelle incertezze della vita senza avere l'ambizione di offrire soluzioni.(Vito Santarsiero)
Il protagonista indiscusso del libro è Diphda, un gatto che ad un certo punto muore, nel senso fisico del termine, ma al di là di ogni ragionevole dubbio, continua a vivere e a mostrare i segni della sua presenza non come un'ombra che si aggira in casa di Pier, bensì come un'entità dal ruolo ben preciso.
Lo spirito dell'animale che aleggia negli ambienti domestici, si inserisce in un contesto narrativo più ampio e disseminato di espedienti letterari diversi, ma convergenti in un unico punto: la presa di coscienza dell'importanza di un soffio vitale dell'Universo che, in un continuum spazio -temporale, riunisce tutti gli esseri viventi senza distinzioni o gerarchie. (Angela Salvatore) |