Trasfigurazione letteraria dell’esperienza vissuta dall’Autore nel Continente Nero, il romanzo narra le vicende di Paolo e Luca, amici e comuni amanti di Julia, costretti a una rocambolesca fuga attraverso la Nigeria perché coinvolti, a seguito di un colpo di stato, in illeciti rapporti d’affari con l’Oba di Ike, signore del popolo yoruba.
Essi tuttavia finiscono ben presto, per una casualitŕ di eventi, nelle mani del comandante Sylvester Onopeya, capo del movimento ribelle dei kotoko, condividendone da quel momento le sorti, mentre per l’amata Julia si aprono scenari decisamente inusuali. Violenza e amore, politica e corruzione, moderno e ancestrale si intrecciano nel racconto.
La mitica Orun, l’asceta Nalut il Solo, il conte Von Soren, mercenario con ideali umanitari accompagnato dalla stupenda e infedele moglie Zeynep, le famigerate bande di congolesi, trasportano il lettore in un’Africa diversa, molto lontana dagli stereotipi di viaggi e narrativa cari alla tradizione.
Un romanzo in bilico tra realtŕ e fantastico dunque, dove l’avventura si fonde con contenuti antropologici e filosofici, narrati, come nello stile dell’Autore, con una leggerezza che desta sempre curiositŕ.
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