Vi siete mai chiesti, cosa diamine riuscireste a combinare disponendo di un luogo tutto vostro, dove poter dar libero sfogo alla latente creatività che da decenni alberga, in quell’ammasso di neuroni bacati che ancora vi ostinate a chiamare cervello?
Ebbene, sappiate che quel luogo esiste … ma grazie al vostro risicato conto in banca, trattasi semplicemente della più lercia catapecchia che abbiate mai visto, sita in un altrettanto lercio vicoletto, di un meraviglioso paesino di montagna a mille metri di quota, il quale con la sua tranquillità ed i suoi splendidi panorami vi ha semplicemente rubato l’anima … o forse, è stato il primo di una lunga lista a fregarvi, inducendovi all’acquisto del Rottamone!
Questo, è infatti l’unico appellativo che calzi a pennello alla vostra, disastrata dimora montana, che con copiose infiltrazioni dal tetto, solette marce, muri cadenti, perdite d’ogni sorta, impianti da rifare e chi più ne ha più ne metta, vi terrà costantemente impegnati per tutti i weekend di qui all’eternità, giacché spilorci ed eremiti qual siete, altro non potete fare se non ripararla da soli, unicamente con le vostre due manine e senza aiuto alcuno, escogitando inverosimili soluzioni per ovviare alla caterva d’assurdi problemi che quel fatiscente ammasso di pietre riuscirà settimanalmente a presentarvi.
Siete dei semplici elettricisti trentenni … non sapete granché su come riattare una casa; eppure, senza chiedere consiglio alcuno e fidandovi unicamente del vostro istinto ( bacato al pari del cervello ), soli soletti vi presenterete al rogito, ottempererete alle necessarie volture e poi via, a fare i lattonieri, i muratori, gli imbianchini, gli idraulici, i falegnami e quant’altri vi vengano in mente; senza sapere come fare, riparerete il tetto, i muri, i controsoffitti e gli impianti; costruirete scale, botole, pareti divisorie … e installerete un argano da 250 Kg in camera da letto!
Queste, sono le tragicomiche cronache ( a tratti un po’ romanzate ) dei primi cinque anni di lavori e di vacanze al Rottamone; cinque anni di sfighe colossali e soluzioni geniali; cinque anni di successi ( pochi ) e fallimenti d’ogni sorta; cinque anni, sperimentando i più assurdi espedienti low-cost che il vostro povero cervello possa concepire; cinque anni di bestemmie e di risate, giacché per non rischiare di demolire il tutto pestando sonore craniate sul muro, l’unica era riuscire a prenderla sul ridere … e magari scriverci un libro!
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