Talvolta il mondo cosiddetto virtuale è quello in cui una persona si sente più appagata e gratificata. Come naturale processo di trasposizione, essa migra ovviamente verso una situazione reale. La delusione è nell’angolo: il rifugio più concreto per i pensieri e i sentimenti è proprio quel mondo evanescente, ovattato e misterioso da cui una persona proviene.
Al ritorno da un viaggio a Budapest, Gianni, il protagonista della storia, apprende che la moglie Roberta è gravemente malata. Morirà. A questa grave perdita si aggiungerà quella del lavoro.
Nell’uomo, appena giunto al cinquantesimo anno di età, si insinua lo stressor che lo porterà progressivamente alla depressione.
E così, un giorno, si affaccia alla balaustra di un ponte e si lascia cadere dabbasso.
Gianni non muore. I soccorritori giunti sul posto, accanto al corpo dell’uomo trovano una fotografia e ritenendo che gli appartenga, qualcuno gliela infila in una tasca.
Durante la convalescenza, Gianni creerà un rapporto morboso con l’immagine femminile ritratta sulla foto
Farà in modo che l’immagine sia vista dal personale dell’anagrafe di alcuni comuni vicini al luogo del ritrovamento e da decine di altre persone. Senza esito.
Si affiderà a internet, ai social networks e con l’ausilio di Facebook scoprirà che l’immagine appartiene a una suora di clausura: suor Caterina.
Tra i due si crea un rapporto virtuale attraverso il social e nasce un amore che sembra travolgerli.
La maggior parte della narrazione insiste in questo tipo di rapporto.
La religiosa riuscirà ad avere un contatto fisico con l’uomo: prima telefonico, poi di persona.
Le sensazioni vissute nella realtà sono diverse da quelle sognate. I due giacciono in un letto, con gli occhi al soffitto e si tengono malinconicamente per mano.
“Voglio tornare a sognare di amarti senza toccarti, senza guardarti negli occhi. Il mio mondo reale è dentro di me.” Conclude Caterina.
La storia enfatizza alcuni aspetti fondamentali della vita: l’amaro sapore del rimorso; la tristezza della malattia e della morte; la difficoltà dei cinquantenni nel trovare lavoro; la differenza sostanziale tra amore virtuale e amore reale spesso ingannevole tra gli esseri umani.