Una morte tragica, una ragazza che decide di farla finita gettandosi sotto le ruote di un treno in arrivo alla stazione di Bologna. All’apparenza un suicidio, quello di Patrizia Martignoni, come ne avvengono tanti. È invece un delitto. Feroce e singolare. Un piano senza sbavature, perfetto come scelta di tempo e circostanze, ma qualcosa va storto. L’assassino ha fatto male i calcoli. Una signora nota dei particolari che saranno fondamentali per iniziare la caccia a questo fantasma della stazione. Lauretta Maccaferri è il commissario incaricato dell’inchiesta. Entrerà in un labirinto di congetture e fantasie dove la realtà verrà confusa con l’immaginazione e niente sembrerà assumere i connotati di una normale investigazione.
Un gioco di specchi, con le immagini riflesse dell’assassino del quale si fatica a delinearne i contorni. Lauretta Maccaferri, Loris Chiarioni e Valerio Bonvicini sono i tutori della legge che cercheranno di fermare la mano omicida pronta a colpire di nuovo.

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Davide Camoni è nato a Ferrara nel febbraio del 1953. Laureato in Ingegneria a Bologna ha vissuto sempre nella sua città natale per poi trasferirsi a Londra, nel quartiere di Greenwich, dove attualmente vive facendo il nonno part-time e scrivendo racconti. Ha viaggiato nel mondo, occupandosi di impiantistica industriale, frequentando posti e genti dove la parola “turismo” è alquanto sconosciuta.
In pensione, ha rifiutato offerte di collaborazione da parte di società multinazionali perché ritiene che nella vita, oltre al lavoro, esiste qualcos’altro e per lasciare spazio ai giovani.
Si definisce “uomo di pianura” o come dicono i suoi amici della montagna, un eterno ragazzo cresciuto a “pane e nebbia” che ama il contatto con la natura e tenta di scriverne le bellezze attraverso i personaggi dei suoi racconti.