La parola "fede" deriva dal greco antico feithè che i latini resero dapprima fèides e indi fides (sono persuaso, credo). Entrambe le radici, greca e latina, deriverebbero dal sanscrito bandh (legare) e buddha (Osservare, conoscere, sapere).
Con fede si può intendere allora l'essere legati ad una precisa credenza, come dice il vocabolario: credere fermamente. La fede perché sia tale non può che derivare da conoscenza e esperienza (consapevolezza).
La PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) sta evidenziando in maniera sempre più dettagliata le connessioni e le reciproche influenze fra mente e corpo e la biologia molecolare giunge ad affermare che ciò che crediamo determina ciò che siamo fino a livello molecolare (B.H.Lipton, 2005).
Sono tali ricerche che sollecitano l'affermazione che la fede (ferma credenza) sia energia trasformatrice, ossia: un reale potere. È come dire che il nostro "sentir di vero" agisce sia sul nostro comportamento (scelte, decisioni, azioni), sia sul funzionare del nostro corpo (salute, malattia).
I contenuti del libro, che sono una sorta di messaggi che si sono manifestati nel corso di incontri in gruppo fra terapeuti di diversa scuola, vogliono essere uno stimolo all'osservazione del "sentir di vero" di ogni lettore e una sollecitazione a sviluppare consapevolezza dando significato all'esperienza di ognuno nella propria esistenza.
Il curatore del testo già pubblicò tutte le registrazioni trascritte dei contenuti emersi negli incontri del gruppo fino al 2005 in: "Psicologia dell'anima, un fruscio d'ali" edito dalla Editrice Psiche, e ora, certo di far cosa gradita agli interessati, pubblica i contenuti raccolti da allora ad oggi. |