Firmare oggi la prefazione di un libro di Patologia e Chirurgia Vascolare assume per me un significato particolare in quanto questo volume rappresenta, almeno in parte, ciò che ha significato per gli Autori vivere la nascita, la giovinezza e la maturità della chirurgia vascolare in questi ultimi 20 anni.
L'inizio difficile, costellato di incertezze scientifiche e tecniche ci ha visti pieni di entusiasmo e di voglia di migliorare, ma anche frenati dagli, allora, scarsi supporti diagnostici, tecnologici e terapeutici.
Peraltro, il passare degli anni ha portato in noi, come in tutti coloro che praticavano la Chirurgia Vascolare, maggiori sicurezze, aiutati in questo dai notevoli progressi tecnologici che hanno messo nelle nostre mani strumenti sempre più sofisticati al fine di poter attuare una terapia sempre più soddisfacente.
Ma, come sempre, la consapevolezza porta con sé nuovi problemi da risolvere; e per il chirurgo vascolare questi hanno assunto l'aspetto della necessità di puntualizzare le indicazioni chirurgiche, di migliorare le possibilità diagnostiche, di rendere sempre più valida nel tempo la terapia chirurgica attuale.
Tutto questo processo, lunghi dall'essere concluso, è stato frutto di profonde riflessioni, a volte anche di conflitti interiori, ma ha consentito di raggiungere dei punti fermi.
A questo punto è sorta spontanea la necessità di tradurre in un libro ciò che l'esperienza vissuta ci ha insegnato e che crediamo debba essere bagaglio di coloro che vogliono affrontare i diversi problemi posti dalla Patologia Vascolare.
In quest'ottica abbiamo cercato di affrontare i diversi aspetti della fisiologia e fisiopatologia, della clinica, della diagnostica e della terapia delle vascolari in modo che le basi scientifiche già codificate dal tempo e dalla pratica si legassero, senza soluzione di continuo, con le più moderne acquisizioni in campo tecnologico, clinico, terapeutico ed anche con quella che vorrei chiamare, mi si consenta, la filosofia della patologia e della chirurgia vascolare.
Queste considerazioni hanno permesso la stesura di questo volume che, pur se incompleto, nasca da 20 anni di convivenza con la chirurgia vascolare, convivenza che ci ha portato ad una maturazione raggiunta attraverso il quotidiano contatto con il paziente, nel momento diagnostico prima, nella decisione terapeutica e nell'atto chirurgico poi ed infine, nell'assiduo controllo dei risultati ottenuti; sempre pronti a gioire dei successi, ma anche a saper perdere.
Raimondo Pistoiese, Carlo Spartera e Vittorio Faraglia che vorrei qui ringraziare per essere stati per me di sostegno e di stimolo nei momenti difficili e per aver trasmesso il loro entusiasmo ai numerosi giovani che negli anni si sono accostati alla chirurgia vascolare. Tra questi voglio ringraziare tutti coloro che hanno permesso, con il loro impegno, la realizzazione pratica di questo testo. Un particolare plauso alla Dott.ssa Carla Petrassi che, sotto la nostra guida, ha uniformato i vari capitoli pur rispettando l'individualità degli Autori dei singoli argomenti.
Nel ringraziare il Dott. Giuseppe Morettini per l'impegno dimostrato nel disegnare con chiarezza le numerose tavole esplicative volte ad illustrare i vari capitoli, non posso fare a meno di ricordare la paziente collaborazione di Antonio Delfino che è andato al di là della semplice assistenza editoriale ed al quale esprimiamo il nostro più sincero ringraziamento. |