Adattarsi alla vita significa morire ogni giorno: adattarsi all’Italia vuol dire potenziare soltanto l’emisfero sinistro del cervello, ossia adeguarsi al conformismo brutale e disperato che dirige le energie dei cittadini fuori di sé, verso un gruppo ristretto di personaggi disinteressati al bene comune. Cosa fare? Il tema più utile e rivoluzionario della nostra cultura, spiega Sibaldi, sarà a breve l’infinito.
In questo eclettico pamphlet l’autore, novello Virgilio, conduce i ricercatori del presente nel ricchissimo mondo del futuro, in quella dimensione esperibile tramite le facoltà dell’emisfero destro fatta di scoperte, slanci e abbondanza.
Tra Il Conte di Montecristo e l’Albero della Vita, da Shakespeare al crollo della mente bicamerale, Sibaldi mostra – con un’invettiva sfrontata ed elegante – la strada che collega una vita ordinaria e modesta a un’esistenza infinita e esaltante. Il volume è arricchito da 12 illustrazioni di Michela Filippini.
"Questa è, diciamo, una conferenza esagerata: ma solo in senso tecnico, e non per il suo contenuto. Venne registrata a Roma, nell'auditorio di Harmonia Mundi, il 19 ottobre 2012, davanti una platea esperta di spiritualità; poi Andrea Colamedici (che da qualche tempo sta reinventando un antico genere letterario: l’oratoria scritta) mi chiese di rielaborare quel che avevo detto quel giorno, e di pubblicarlo. Ho rielaborato molto liberamente, aggiungendo anche brani di altre conferenze, sviluppando argomenti, accorgendomi di miei errori, riparandoli; ne è venuto un discorso a tutti, irreale per dimensioni: per recitarlo nel nostro spazio-tempo abituale ci vorrebbero giornate intere.
Per fortuna, in questo genere che Andrea sta reinventando, lo scorrere del tempo è multiforme, come nell’infinito di cui parlo in queste pagine." |