Un thriller fantapolitico giocato sullo sfondo di un momento storico particolare
L’azione ha inizio alla fine dell’anno millenovecentottantanove, quando è appena crollato il Muro di Berlino ma è ancora in atto la cosiddetta “Guerra Fredda” tra i Paesi dell’Occidente e dell’Oriente europeo. In un carteggio pervenuto casualmente a una giornalista della sede parigina di un importante quotidiano degli Stati Uniti si parla di un generale americano della Nato vicino alla quiescenza e di un addetto alle pubbliche relazioni di un Paese del Blocco Comunista che intendono mettere in atto un’idea in grado di sconvolgere il sistema politico attuale e anticipare così la disgregazione dell’impero sovietico. Per poter dare pratica attuazione alla loro idea i due si avvalgono si quattro personaggi fra i migliori nel loro specifico campo di attività (finanziario, informatico, delle comunicazioni e dell’ambiente). Uomini che per strane vicende personali si trovano nelle condizioni di non poter rifiutare la richiesta di collaborazione. L’azione si svolge da Bruxelles a Milano, da Budapest a Istanbul, da Rio de Janeiro a New York e a Vienna, e ha come leit motiv le parole di una famosa canzone di Frank Sinatra. Ma d’un tratto interviene l’imponderabile e la vicenda dalle note di una briosa canzone passa alle funeree cadenze di un Requiem.