Per più di cinquecento anni é stata documentata la presenza di creature mostruose che abitavano il lago di Garda, considerate da molti vere e proprie divoratrici di uomini, queste creature leggendarie hanno alimentato i racconti o vecchi ricordi di anziani e paesani, non chè di pescatori e veri propri lupi di mare, collegandoli al lago di Garda, già molto saturo di misticismo e trasudante di storia e cultura molto presente ancora oggi nei molti centri storici.
Attenzione sto citando "creature" e non "creatura", da questo dettaglio, quindi sembra si parli di più specie, più o meno letali, se ciò corrisponderebbe a verità non sarebbe solo una rivincita per chi ha giurato di aver avvistato qualcosa di non naturale, una creatura che, normalmente, non potrebbe esistere e si è sentito deridere e schernire da quelle persone che ora non solo credono ma sono terrorizzate da un qualcosa, un qualcosa di impercettibile non tangibile per ora nella nostra realtà. Possiamo descrivere il Benaco come un ecosistema molto fragile, deteriorato dall'inquinamento, dalla pesca incontrollata e da i molti rifiuti che vi si trovano, abbandonati senza cura.
Noi dobbiamo vedere il nostro lago come la nostra carta di identità, la nostra impronta digitale, tutta la storia della nostra penisola, della vita animale e della flora li rinchiusa in quello specchio di acqua che sta urlando ed implorando il nostro aiuto.
In sintesi, il Garda è un ultimo paradiso che madre natura ci ha donato, e noi abbiamo la responsabilità di proteggere la nostra preziosa eredità, in questo libro cercherò di illustrarvi il perché e cosa ha ancora da offrirci questa meraviglia di acquatica, ma ricordate, il Benaco rivela i suoi segreti solo a chi saprà realmente ascoltare.
Perché arriviamo al punto di dover intraprendere una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi per salvare il lago di Garda che rappresenta il nostro punto di partenza?
La risposta è molto semplice, questa battaglia è resa necessaria a causa di una disinformazione, la mancanza di consapevolezza sul fatto che il nostro lago non è una discarica o una pattumiera ma un bene prezioso per i Bresciani da custodire gelosamente, fauna e flora penalizzati dalla nostra corsa alla tecnologia, barche, motoscafi, turisti che lasciano scarti e oggetti vari, da questi pericolo abbiamo il dovere di lottare e proteggere il Benaco.
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